03/03/2025
Le cisterne d'acqua rappresentano un'importante riserva per uso domestico, industriale e agricolo. Tuttavia, senza una pulizia regolare, possono accumulare sedimenti, alghe, batteri e altre impurità che compromettono la qualità dell’acqua e la sicurezza del suo utilizzo.
Una corretta sanificazione della cisterna è fondamentale per garantire acqua pulita e sicura. In questa guida, scoprirai l'importanza della pulizia periodica, la frequenza consigliata, il metodo migliore per sanificare la cisterna e i segnali di contaminazione a cui prestare attenzione.
Importanza della pulizia regolare delle cisterne d'acqua
La pulizia periodica delle cisterne d'acqua è essenziale per garantire la qualità dell'acqua e la sicurezza di chi la utilizza. Alcuni dei principali motivi per cui è importante sanificare regolarmente le cisterne includono:
- Prevenzione della proliferazione di batteri e alghe: ambienti umidi e stagnanti favoriscono la crescita di microrganismi nocivi come la Legionella e l'Escherichia coli.
- Eliminazione di residui e sedimenti: nel tempo, le cisterne possono accumulare sabbia, detriti o calcare che riducono la qualità dell’acqua.
- Mantenimento della potabilità dell’acqua: specialmente per chi utilizza l’acqua della cisterna per consumo umano, è fondamentale garantire che sia priva di agenti contaminanti.
- Maggiore durata della cisterna: depositi di sedimenti e corrosione possono compromettere la struttura del serbatoio, riducendone la durata nel tempo.
- Conformità alle normative igienico-sanitarie: le leggi in materia di sicurezza impongono la sanificazione periodica per evitare rischi sanitari.
Quando e con quale frequenza effettuare la pulizia delle cisterne
La frequenza della pulizia delle cisterne dipende da diversi fattori, tra cui l'uso che si fa dell'acqua e il tipo di cisterna utilizzata. In generale, si consiglia di effettuare la pulizia:
- Almeno una volta all’anno, per garantire un'acqua sicura e priva di impurità.
- Ogni sei mesi, se la cisterna è esposta a contaminazioni più frequenti (ad esempio, acqua piovana o utilizzo agricolo).
- Dopo lunghi periodi di inutilizzo, per eliminare eventuali ristagni o impurità accumulate.
- Se si notano cambiamenti nella qualità dell'acqua, come cattivo odore, colorazione anomala o presenza di sedimenti visibili.
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Procedura per la pulizia delle cisterne d'acqua
Una corretta sanificazione della cisterna prevede diversi passaggi per garantire la rimozione completa di sporco e batteri. Ecco il processo consigliato:
- Svuotamento della cisterna: prima di iniziare la pulizia, è necessario rimuovere completamente l’acqua residua.
- Rimozione di detriti e sedimenti: con l’uso di spazzole e getti d’acqua ad alta pressione, si eliminano sporco e depositi accumulati sulle pareti della cisterna.
- Applicazione di detergenti specifici: per rimuovere batteri e impurità, è consigliato l'uso di prodotti sanificanti compatibili con il contenimento di acqua potabile.
- Risciacquo abbondante: dopo la pulizia, è fondamentale eliminare ogni residuo di detergente, sciacquando più volte la cisterna con acqua pulita.
- Sanificazione finale: l’applicazione di disinfettanti certificati garantisce la completa eliminazione di batteri e agenti patogeni.
- Riempimento e verifica dell’acqua: prima dell’utilizzo, si consiglia di testare la qualità dell’acqua per assicurarsi che sia priva di contaminanti.
Normative vigenti sulla sanificazione delle cisterne d'acqua
La pulizia delle cisterne d'acqua non è solo una buona pratica, ma è anche regolamentata da normative che ne disciplinano la corretta gestione. Tra le principali normative troviamo:
- Normativa HACCP (Regolamento CE 852/2004): obbliga le aziende alimentari a garantire acqua sicura e priva di contaminazioni microbiologiche.
- Decreto Legislativo 81/2008: stabilisce norme di sicurezza per la protezione della salute dei lavoratori che operano nella manutenzione e pulizia di serbatoi.
Il rispetto di queste normative è essenziale per garantire la sicurezza dell’acqua e prevenire problemi sanitari.
I segnali di contaminazione dell'acqua nella cisterna
Se l’acqua immagazzinata nella cisterna presenta segni di contaminazione, è necessario intervenire immediatamente. Alcuni segnali da tenere sotto controllo includono:
- Cambiamento di colore: l’acqua dovrebbe essere limpida. Se diventasse torbida, gialla o marrone, potrebbe esserci presenza di ruggine, sedimenti o batteri.
- Odore sgradevole: un cattivo odore può indicare la presenza di alghe, batteri o contaminazioni chimiche.
- Presenza di sedimenti o impurità: se si notano residui sul fondo della cisterna o nell’acqua erogata, è segno che la pulizia è necessaria.
- Sapore anomalo: un sapore metallico o chimico nell'acqua può essere un segnale di contaminazione o di alterazioni nei materiali della cisterna.
- Presenza di alghe o muffe: cisterne esposte alla luce possono favorire la crescita di alghe, rendendo l’acqua inutilizzabile.
Se si riscontrano questi problemi, è fondamentale procedere immediatamente alla sanificazione della cisterna.
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